NASCE, ALL’INTERNO DI FILIERA ITALIA, “FILIERA PASTA”: TUTELA E PROMOZIONE DELLA PASTA ITALIANA DI ALTA QUALITA’

Al via un Processo di organizzazione verticale per filiera della nostra Associazione con altri settori merceologici annunciati nelle prossime settimane.

Tra gli impegni di Filiera Pasta: formazione, supporto tecnico ai soci, ricerca e sviluppo tutela degli interessi dell’intera filiera nei tavoli istituzionali nazionali ed europei.

“Dare valore alla pasta”. È l’obiettivo di Filiera Pasta, il nuovo strumento di tutela costituito all’interno di Filiera Italia. Filiera Pasta si rivolge al mondo delle piccole e medie imprese del settore ed ai pastai artigiani per offrire risposte ad esigenze specifiche di realtà produttive che svolgono una funzione chiave nel mantenere vive le tradizioni e soprattutto nel garantire un’offerta di prodotti premium che si caratterizzano per alta qualità e distintività.
La presentazione di Filiera Pasta è avvenuta alla presenza del Ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, del presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, del segretario generale, Vincenzo Gesmundo e dell’Ad di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia.
Filiera Pasta punta su un’azione incisiva di comunicazione, promozione e sensibilizzazione del consumatore. È infatti importante far comprendere ai consumatori – ha spiegato l’Ad di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia – che spendere qualche centesimo in più per un prodotto italiano di migliore qualità conviene e aiuta anche ad assicurare una più equa ripartizione del valore aggiunto tra le varie fasi della filiera a partire dalla produzione agricola.
Un concetto che vale per tutte le filiere agroalimentari italiane fondate sulla qualità e sul principio di integrazione, per il quale la pasta – simbolo della Dieta Mediterranea – può sicuramente dare valore ai territori grazie alle specificità dei singoli pastifici che preservano tradizioni e ricette uniche e rappresentano la migliore azione di contrasto all’omologazione dei processi produttivi e alla corsa al ribasso degli standard.  In questa fase in cui continuano ad aumentare le importazioni di grano dall’estero (le quali hanno superato quota 1,5 miliardi i chili di grano straniero) serve fare sistema attraverso un’azione di difesa e valorizzazione della pasta prodotta in Italia – a partire dal prodotto agricolo italiano, diventato il vero valore aggiunto dell’offerta nazionale.
Il frumento arriva infatti spesso da Paesi che non garantiscono la sicurezza della materia prima italiana.  Da qui la necessità – ha dichiarato Scordamaglia – di creare una nuova struttura finalizzata a rafforzare la tutela degli interessi dell’intera filiera e promuovere la sua distintività nel mercato nazionale e mondiale.
Rappresentare e tutelare gli interessi di intere filiere agroalimentari – ha commentato  Prandini – che fondano la loro attività produttiva sulla qualità e sul legame tra innovazione e tradizione,  a partire dalla pasta per la quale il nostro Paese vanta la leadership mondiale con un fatturato complessivo che ha superato i 6,3 miliardi di euro , non è solo il primo obiettivo di Filiera Italia, bensì quello di tutte quelle aziende storiche italiane che per preservare l’arte della produzione della pasta italiana e promuovere il made in Italy di alta qualità in Italia e nei mercati esteri decidono di fare sistema”.
“Con Filiera pasta – ha affermato Gesmundo – l’Associazione Filiera Italia realizza anche nel settore del grano e della pasta fondamentale per il nostro made in Italy, quella alleanza tra agricoltori e industrie di trasformazione già realizzata in altre filiere. Rilancio e valorizzazione del grano italiano, contratti di filiera che assicurino un’equa ripartizione del valore aggiunto, comunicazione e promozione per differenziare sul mercato internazionale questo prodotto distintivo da quello omologato ed Italian sounding, questi i valori alla base della neonata organizzazione di Filiera Italia”. “In uno scenario dove la globalizzazione dei mercati porta con sé grandi opportunità, ma anche rischi di omologazione degli alimenti – ha spiegato Luigi Scordamaglia – le aziende del comparto che credono nelle proprie specificità intendono puntare sulla riconoscibilità e sul valore premium della pasta italiana nei mercati internazionali, anche per contrastare la concorrenza sempre più diffusa e agguerrita di prodotti a basso costo realizzati in Turchia, Spagna etc”.

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