Entrata in vigore Direttiva Ue che vieta l’uso di plastiche non riciclabili per imballaggi. ”Bene la scelta del governo italiano” commenta Luigi Scordamaglia, Consigliere delegato di Filiera Italia che sottolinea la direzione italiana che esclude dal divieto i rivestimenti in plastica inferiori al 10% del peso totale del prodotto così da poter usare ad esempio un prodotto in cartoncino ma rivestito con un sottile layer impermeabilizzante. E prosegue il Consigliere: “Bene soprattutto l’esclusione dal divieto della plastica biodegradabile e compostabile, tecnologia su cui in Italia siamo all’avanguardia”. Secondo Scordamaglia, infatti, “La mancata concessione di tale deroga avrebbe penalizzato proprio quelle aziende italiane che ben prima dell’entrata in vigore di tali norme avevano investito ed individuato soluzioni pratiche e sostenibili che qualcuno in Europa voleva azzerare paragonando il prodotto di tali ricerche alla plastica tradizionale”.
“La transizione verde non si fa con imposizioni e divieti ma con il sostegno al cambiamento”, dice ancora il Consigliere delegato. Inoltre, secondo Filiera Italia, la stessa valutazione vale per la plastic tax, rimandata al 2023: “in una situazione di raddoppio dei costi delle materie prime e di imballaggio come quella attuale, l’introduzione di questo nuovo balzello avrebbe generato un ulteriore incremento di generi alimentari di prima necessità ed inflazione, senza nessun vantaggio dal punto di vista ambientale”. “Gli strumenti efficaci – conclude Scordamaglia – infatti non sono quelli che penalizzano e basta, ma piuttosto quelli che incentivano le filiere delle bioplastiche e della plastica riciclata al 100% in sostituzione di quella vergine”.