EFSA – LINEE GUIDA SUI “NUOVI ALIMENTI”, FILIERA ITALIA: “I CIBI PRODOTTI IN LABORATORIO DEVONO SEGUIRE CRITERI DI VALUTAZIONE PIU’ RIGIDI”

Ad allarmare è soprattutto l’equiparazione dei prodotti a base cellulare ai "nuovi alimenti".

Filiera Italia è insorta contro le nuove linee guida che saranno adottate da febbraio 2025 dall’Efsa relativamente alle modalità di preparazione e presentazione delle richieste di commercializzazione nell’Unione europea di nuovi alimenti. Entro nove mesi, l’Efsa conta di completare ciascuna valutazione del rischio dei nuovi prodotti e tra questi rientrano, come ha spiegato la stessa Authority, “anche gli alimenti e ingredienti alimentari derivati da colture cellulari”. Si tratta di prodotti alimentari realizzati in laboratorio.

Una decisione che Filiera Italia e Coldiretti, con le principali organizzazioni agricole europee e consorzi di prodotti alimentari di qualità, hanno duramente contestato in una lettera indirizzata al Direttore Esecutivo dell’Efsa, Bernhard Url, nella quale hanno espresso forte preoccupazione riguardo l’aggiornamento delle linee guida sui requisiti scientifici per la presentazione di una domanda di autorizzazione per un nuovo alimento.
Ad allarmare è soprattutto l’equiparazione dei prodotti a base cellulare ai nuovi alimenti.
Nella missiva si ricorda che le nuove linee guida non tengono conto della relazione dell’Europarlamento sulla strategia europea per le proteine, che mette in evidenza le sfide etiche, sociali, ambientali ed economiche poste dagli “alimenti a base cellulare, prodotti mediante coltivazione di cellule isolate da piante e animali” e sottolinea che “il regolamento sui nuovi alimenti non è adeguato ad affrontare tali sfide”.  I ministri dell’Agricoltura avevano anche chiesto di adottare per i cibi prodotti in laboratorio i criteri di valutazione utilizzati per i farmaci. Efsa non ha neppure tenuto conto delle preoccupazioni espresse dal mondo scientifico, riguardo agli ormoni, ai fattori di crescita e ai residui antimicrobici presenti negli alimenti in provetta.
Filiera Italia e Coldiretti stanno portando avanti da tempo la battaglia contro i cibi sintetici e in Italia si sono affidati alla ricerca pubblica da cui attendono responsi chiari e scientifici sulla sicurezza di tali prodotti.  Le organizzazioni firmatarie della missiva hanno chiesto all’Autorità di Parma di rivedere l’aggiornamento delle linee guida e di bloccare tutte le procedure di autorizzazione dei prodotti sintetici.  Si rivendica in primo luogo il rispetto del principio di precauzione, “un pilastro essenziale delle politiche alimentari perseguite dall’Unione Europea”, al fine di tutelare sia gli agricoltori che i consumatori europei.  Quel principio di precauzione che è alla base della legge italiana che vieta la produzione, la commercializzazione e l’importazione di alimenti a base cellulare e che ha trovato sponda anche da parte di partner europei.
Per Filiera Italia, si tratta di una battaglia condivisa con Coldiretti che rientra nella strategia delle due organizzazioni finalizzata alla valorizzazione della qualità, distintività e sicurezza delle produzioni italiane per difendere l’agroalimentare dagli attacchi di chi punta all’omologazione e all’affossamento della Dieta Mediterranea, ma anche per tutelare la salute dei cittadini.

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