Legislazione

Ue-Direttiva Emissioni, Filiera Italia: “Decisione incomprensibile contro le carni europee”

Necessaria una revisione durante i triloghi per evitare la chiusura di migliaia di pmi.

“Misure inaccettabili che, se non verranno modificate durante i triloghi con il Parlamento e il Consiglio, penalizzeranno inevitabilmente le nostre aziende zootecniche”, questo il commento di Luigi Scordamaglia, Consigliere delegato di Filiera Italia, sull’approvazione avvenuta oggi da parte del Collegio dei Commissari in merito alla revisione della Direttiva sulle Emissioni industriali che coinvolge anche gli allevamenti di medie e piccole dimensioni. “Il tentativo della Commissione di ridimensionare le conseguenze negative della misura – secondo la Commissione l’allargamento dello scopo della direttiva coinvolgerà in totale 185.000 aziende a livello UE (il 13%) – è strumentale e non tiene conto della concentrazione proprio in queste aziende di una parte importante della produzione zootecnica e soprattutto di quella più competitiva”, aggiungono da Filiera Italia. Oggi in Ue il 40% dell’intero comparto agroalimentare europeo è composto dal settore dell’allevamento per un valore di circa 170 miliardi di euro e impiega direttamente più di 4 milioni di persone. “Una decisione assurda – dice ancora il Consigliere – che in un momento di crisi come questo ci consegna completamente nelle mani di Paesi terzi per il futuro approvvigionamento agroalimentare”. E conclude Scordamaglia, “Contro le ideologie che stanno portando la Commissione europea allo smantellamento del nostro sistema produttivo agroalimentare, a nulla sono serviti gli allarmi su una crisi di approvvigionamento alimentare senza precedenti e gli appelli dei capi di Stato e di Governo ad aumentare le produzioni agroalimentari europee e a dipendere meno dalle importazioni”. 

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